L’acetone è una molecola normalmente presente nel nostro organismo in piccole quantità. Un eccesso di produzione di acetone si ha in condizioni di severa carenza di zuccheri, quando l’organismo è costretto ad utilizzare quasi esclusivamente i grassi per soddisfare il metabolismo. L’acetone è volatile e può pertanto essere eliminato attraverso la respirazione, conferendo all’aria espirata un caratteristico odore di frutta matura. Ecco spiegato il caratteristico alito dei bambini affetti dal cosiddetto “acetone” in seguito a febbre elevata (e quindi con metabolismo accelerato) aggravata da un’insufficiente alimentazione (quindi in carenza di carboidrati), e infatti l’ “acetone” dei bambini si corregge semplicemente dando loro acqua e zucchero.
Un eccesso di acetone (ketoacidosi) da carenza di glucosio si può avere anche nel diabete scompensato (laddove la carenza di insulina fa si che il glucosio non riesca ad entrare in quantità sufficiente nelle cellule) e nel digiuno (specie se carboidratico) protratto.
L’acetone è impiegato ampiamente, quale solvente, nelle lavorazioni industriali e, se assorbito in dosi elevate, può provocare cefalea, vertigini, sonnolenza, epigastralgie, vomito, rinofaringite e congiuntivite. In caso di intossicazione da isopropanolo, l’acetone, suo principale metabolita, aumenta.
TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue/urine.
PREPARAZIONE
È necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l'assunzione di una modica quantità di acqua. L'analisi su urina necessita di un campione prima e dopo il turno.