Nel primo caso l’allergia può provocare episodi di dermatite da contatto, una patologia caratterizzata da lesioni simili a quelle dell’eczema: formazione di bolle sulla cute, pelle arrossata, sensazione di forte prurito. Se il contatto con la fonte allergica perdura nel tempo la pelle può ispessirsi e desquamarsi, assumendo un colore più scuro. L’intensità della reazione allergica variaa seconda del grado individuale di allergia. Il nichel è un metallo contenuto in alcuni gioielli, nei bottoni dei jeans, nelle cerniere, nelle montature degli occhiali. Chi soffre di dermatite da contatto è opportuno che utilizzi solo gioielli nichel free e che eviti il più possibile il contatto con le altri fonti allergiche.
Per quanto la seconda tipologia di allergia, ossia da fonte interna, sono molti i cibi che contengono il nichel. Ad esempio: nocciole, cacao, legumi, spinaci, asparagi, funghi, cipolle e pomodoro, tutti i cibi in scatola ne contengono una quantità significativa. I sintomi che possono indicare un’intolleranza a questa sostanza sono gonfiore addominale, comparsa di afte o infiammazioni gengivali, malessere generale, senso di nausea e/o pesantezza. Non è detto che debbano manifestarsi tutti i sintomi: dipende anche dalla quantità di nichel che viene ingerita quotidianamente.
Nel caso in cui si sospetti di essere intolleranti o comunque nel caso in cui si manifestino ripetutamente alcuni di questi sintomi, è opportuno rivolgersi al proprio medico di base, il quale valuterà quali accertamenti effettuare (ad esempio patch test). A seconda del livello di intolleranza/allergia si valuterà poi anche la dieta più adatta da seguire: in alcuni casi è necessario eliminare totalmente dall’alimentazione i cibi ad alto tasso di nichel, in altri casi è possibile assumerli a piccole dosi e alternandoli.
@maria teresa carrozzo