La grande diffusione di questa famiglia vegetale diventa un grande problema per chi soffre d’allergia al polline di questa pianta, tra l’altro una fetta di popolazione notevole in Italia che si attesta tra il 10%-15% del totale. Può comparire a qualsiasi età, ma tende a comparire nell’infanzia, e può avere un andamento variabile.
Viene solitamente definita un’allergia stagionale in quanto la maggior parte delle graminacee fioriscono nel periodo primaverile-estivo, ma ci sono eccezioni con graminacee che fioriscono precocemente (inizio Marzo) o tardivamente ( fine Settembre). Per di più il fatto che sia stagionale non deve indurre a pensare che sia un’allergia poco fastidiosa, anzi i sintomi dell’allergia a qualsiasi polline possono essere molto fastidiosi, e spesso inevitabili.
I più tipici sintomi sono la congestione nasale, il forte prurito agli occhi e la loro forte lacrimazione, difficoltà respiratorie ma anche irritazione del palato e della gola, emicrania, insonnia e un senso di generale malessere, affaticamento, e nervosismo.
La visita allergologica è l’unico modo per attestare l’allergia e poter predisporre cure e palliativi ai sintomi. Dopo un anamnesi del paziente in cui vengono raccolte il maggior numero d’informazioni in modo d’avere un quadro clinico dettagliato, si procederà con diversi test, come la spirometria, il patch test e il prick test.
Il Patch test comporta l’applicazione di cerotti contenenti allergeni, che andranno a stimolare una reazione allergica cutanea.
Il Prick test consiste invece in perforazioni della cute con un ago per far penetrare l’allergene, dando generalmente una risposta in circa venti minuti con un gonfiore arrossamento della zona cutanea intorno al punto dell’iniezione.
La spirometria viene fatta nel caso si sospetti anche una malattia bronchiale, e nel caso dell’allergia al polline è facile venga fatta visto in facile collegamento con questa allergia e l’asma.
@maria teresa carrozzo