L’anca a scatto è una problematica frequente che si caratterizza per i suoi sintomi particolari come rumori, cedimenti ed eventuale dolore al movimento.
Nel particolare possiamo dire che sia una lesione benigna presente in perentuale rilevante specialmente nelle giovani sportive anche di buon livello.
La sensazione principale che prova il paziente quando è affetto da questa condizione particolare è proprio quella di uno scatto, di uno scroscio dovuto nello specifico a un passaggio difficoltoso e problematico di un tendine vicino a una sporgenza ossea.
Il problema, che il paziente riporta essere al fianco, si presenta solo al movimento, ad esempio quando ci si alza dal letto o dalla sedia, arrivando in alcune persone a farsi sentire anche durante una semplice camminata.
In base ai casi ci possono essere anche altre sintomatologie oltre al classico rumore:
- Scricchiolii più leggeri rispetto allo scatto durante l’arco di movimento dell’anca
- Instabilità durante il carico
- Dolore localizzato lateralmente o anteriormente
- Altri dolori articolari
- Borsite (trocanterica per la tipologia esterna, dell’ileopsoas per quella interna)
-
Le cause principali di questa problematica sono una instabilità dell’articolazione dell’ancae un disequilibrio muscolare o posturale.
Questa patologia colpisce non a caso principalmente i giovani sportivi di sesso femminileper i seguenti semplici motivi:
- Giovani significa avere legamenti, muscoli e articolazioni ancora in fase di crescita
- Sportivi significa avere masse muscolari maggiori
- Sesso femminile significa avere un conformazione del bacino più ampia
La presenza di tutti e tre questi fattori aumenta la possibilità di avere conflitti di passaggio del tendine sull’osso.
-
Conflitto femoro-acetabolare
Alcune particolari situazioni di anca a scatto possono non essere dovute a un problema miotendineo o di presenza di corpi esterni, bensì collegato alla presenza di un conflitto tra acetabolo e testa del femore.
Parlando a livello clinico questa condizione può simulare un’anca a scatto con sintomi come dolore all’inguine (simil pubalgia) dopo sforzo fisico con riduzione dell’escursione di movimento in flessione e rotazione interna.
La progressione in questo caso coinvolge anche la deambulazione arrivando a complicarsi con un quadro artrosico secondario o una lesione del labbro acetabolare, fattori di rischiio ad esempio per interventi di protesi anca.
Fisioterapia ed esercizi
Partiamo subito dicendo che l’anca a scatto può trovare rimedio da sola, senza interventi particolari.
Nei casi in cui non dovesse migliorare o in tutti quei casi in cui risulti doloroso lo scatto è necessario un intervento fisioterapico mirato per evitare complicanze secondarie.
Non dobbiamo infatti dimenticare che l’anca a scatto è una problematica di mal funzionamento dell’articolazione che come tale è un fattore di rischio per lo sviluppo negli anni di artrosi.
La terapia migliore è cercare di lavorare in allungamento su quelle strutture coinvolte nel problema:
- Il tensore della fascia lata per quanto riguarda l’anca a scatto esterna
- L’ileopsoas quando siamo in presenza di quella interna extrarticolare