L’alloritmia è una irregolarità uniforme e continuata del battito cardiaco e del polso. Le differenze sostanziali che vi sono tra le due è che nell’alloritmia vi è una periodicità nell’alterazione del ritmo invece l’aritmia risulta irregolare. Le alloritmie si riscontrano perlopiù in pazienti cardiopatici, ma possono presentarsi anche in soggetti senza cardiopatie e quindi con cuore apparentemente sano.
Sia l’alloritmia che l’aritmia possono essere accertate tramite alcuni strumenti come:
- L’elettrocardiogramma
- il monitoraggio elettrocardiografico continuo secondo Holter
Si parla di una conduzione normale quando nell’elettrocardiogramma l’onda P è minore di 120 msec, l’intervallo PR non supera i 200 msec e il complesso QRS è di durata minore di 100 msec.
Le aritmie sono dovute a:
- Una normale o a un’anomala formazione dell’impulso
- Un’anomala conduzione dell’impulso
- Una combinazione di queste
I sintomi che indicano un’aritmia anche se potrebbero essere del tutto assenti sono:
- Exstrasistole: la percezione può anche non esserci, ma generalmente è come di un “vuoto”, un battito mancato
- Tachicardia: la sensazione è di un aumento dei battiti, che può essere regolare ma anche irregolare, spossatezza, respirazione affannosa e vertigini
- Brachicardia: affaticamento, vertigini e possibile perdita di coscienza
Per una corretta prevenzione e diagnosi è consigliabile contattare un medico ed effettuare una visita.
@maria teresa carrozzo