Solitamente il dolore derivante dalla contrazione o dalla distensione della colecisti (anche chiamata cistifellea) e dei dotti biliari è causato dalla presenza di calcoli che si frappongono al normale scorrimento della bile (ricordiamo che la bile è un liquido viscoso, scuro e denso che viene prodotto dalla ghiandola epatica e viene poi trattenuto, appunto dalla colecisti, e che è assolutamente necessario per la digestione dei grassi e per evitare che i cibi, quando raggiungono il tratto intestinale, siano sottoposti a processi di putrefazione).
La colica biliare si manifesta in modo particolarmente intenso quando taluni piccoli agglomerati, che sono costituiti principalmente da colesterolo, bilirubina sotto forma di cristalli ed anche da sali di calcio, si infilano nel coledoco, che è, tra i vari dotti biliari, sicuramente quello principale.
I calcoli alla bile, anche detti colelitiasi o calcolosi biliare, sono spesso originati da una infiammazione acuta della colecisti, una colecistite acuta. Questo processo flogistico che riguarda, appunto, la colecisti è la causa di dolori particolarmente intensi, ma anche di vomito nausea, febbre (che spesso raggiunge valori anche molto elevati), ed anche, ma non sempre, ittero.