Sebbene il collasso da calore non sia una condizione grave come altre malattie associate al caldo (come per esempio il colpo di calore), non deve comunque essere preso alla leggera. In assenza di un intervento adeguato, il collasso da calore può progredire in colpo di calore, che può danneggiare il cervello e altri organi vitali, e può persino essere letale.
I segni e i sintomi più comuni correlati al collasso da calore includono:
- stato confusionale
- urine di colore scuro (indice di disidratazione)
- vertigini
- svenimento
- stanchezza
- mal di testa
- crampi muscolari
- nausea
- pallore
- sudorazione profusa
- tachicardia
Trattamento
In presenza di sintomi correlati al collasso da calore, è di primaria importanza allontanare immediatamente la persona interessata dal caldo e porla a riposo, preferibilmente in un ambiente climatizzato. Nel caso in cui non sia possibile entrare in un luogo chiuso, è opportuno trovare un luogo fresco e ombreggiato il più vicino possibile.
Altre strategie raccomandate includono:
- bere bevande che non contengono caffeina e non alcoliche
- rimuovere eventuali indumenti stretti o superflui
- fare una doccia o un bagno freschi oppure spugnature con acqua fresca
- fare ricorso ad altre misure di raffreddamento come l’impiego di ventilatori o l’applicazione di asciugamani ghiacciati.
Nel caso in cui tali misure non dovessero arrecare sollievo entro 30 minuti, è consigliabile rivolgersi al medico poiché, se non trattato, il collasso da calore può progredire in colpo di calore.
Dopo essersi ripresa da un collasso da calore, è probabile che la persona sia maggiormente sensibile alle alte temperature nel corso della settimana successiva. E’ quindi consigliabile evitare il caldo e la pratica di esercizio fisico intenso finché il medico non riterrà sicura la ripresa delle normali attività. Il collasso da calore è fortemente correlato all’indice di calore, ovvero la misurazione del caldo percepito quando gli effetti dell’umidità e della temperatura dell’aria relativi si combinano. Un tasso relativo di umidità pari o superiore al 60% ostacola l’evaporazione del sudore. Ciò, a sua volta, inibisce la capacità dell’organismo di raffreddarsi.
Il rischio di malattie associate al caldo aumenta drammaticamente quando l’indice di calore sale a 32.22°C o più. Quindi è importante, specie durante le ondate di calore, prestare particolare attenzione all’indice di calore riferito e ricordare che quest’ultimo può essere superiore in caso di esposizione diretta alla luce solare.
Se si vive in una zona urbana, è possibile essere particolarmente inclini a sviluppare collasso da calore durante una ondata di calore prolungata, specie in presenza di condizioni atmosferiche stagnanti e di pessima qualità dell’aria. In presenza di “effetto da isola di calore”, l’asfalto e il cemento immagazzinano calore durante il giorno rilasciandolo gradualmente di notte, con conseguenti temperature notturne elevate.
Altri fattori di rischio associati alle malattie correlate al caldo includono:
Età. I neonati e i bambini fino ai 4 anni e gli adulti oltre i 65 anni, sono particolarmente vulnerabili poiché si adattano al calore più lentamente rispetto agli altri individui.
Condizioni di salute. Queste includono malattie a carico di cuore, polmoni o reni, obesità o sottopeso, ipertensione, diabete, malattie mentali, tratto falciforme, alcolismo, scottature solari e qualsiasi condizione che causi la comparsa di febbre.
Farmaci. Questi includono diuretici, sedativi, tranquillanti, stimolanti, alcuni farmaci per il cuore e per la pressione e farmaci atti a trattare le patologie psichiatriche.
E’ consigliabile consultare il medico per verificare se le proprie condizioni di salute e i farmaci che si stanno assumendo possono in qualche modo influire sulla capacità di far fronte a condizioni di caldo e umidità estremi.
Quando l’indice di calore è elevato, è consigliabile soggiornare in un ambiente climatizzato. Nel caso in cui sia necessario uscire all’aperto, è possibile evitare l’insorgenza del collasso da calore seguendo i seguenti consigli:
- indossare indumenti leggeri, ampi e di colore chiaro e un cappello a tesa larga
- applicare una crema solare con fattore di protezione (SPF) pari o superiore a 30
- bere più liquidi. Per prevenire la disidratazione, è generalmente consigliabile bere almeno 8 bicchieri al giorno di acqua, succo di frutta fresco o succo di verdura. Poiché le malattie associate al caldo possono derivare anche dalla deplezione salina, può essere consigliabile sostituire l’acqua con una bevanda sportiva ricca di elettroliti durante i periodi di caldo e umidità estremi.
- adottare ulteriori precauzioni durante lo svolgimento di attività fisica o lavorativa all’aperto. La raccomandazione generale è di bere 0,7 litri di liquidi 2 ore prima dell’esercizio fisico e prendere in considerazione l’aggiunta di altri 0,23 litri di acqua o bevanda sportiva poco prima dell’esercizio fisico. Durante l’esercizio fisico, si dovrebbero consumare altri 0,23 litri di acqua ogni 20 minuti anche in assenza di sete.
E’ consigliabile evitare i liquidi contenenti caffeina o alcol, poiché entrambe le sostanze possono favorire una maggiore perdita di fluidi e aggravare il collasso da calore. In presenza di epilessia, malattie a carico di cuore, reni o fegato, diete povere di liquidi o problemi di ritenzione di liquidi, è consigliabile consultare il medico prima di aumentare l’assunzione di fluidi.
@maria teresa carrozzo