Dai risultati dell’ecografia addominale è possibile diagnosticare le diverse patologie che possono colpire gli organi addominali, tra cui:
• malattie del pancreas
• tumori benigni e maligni
• alterazioni a carico dei vasi venosi ed arteriosi
• malattie epatiche acute e croniche (epatiti, cirrosi, ecc.);
• malattie infiammatorie croniche
• malattie renali
L’ecografia addominale si divide in due tipologie, in relazione agli organi che vengono analizzati:
• ecografia all’addome superiore: si occupa di analizzare il fegato, lo stomaco, i reni, pancreas, milza, vie biliari
• ecografia all’addome inferiore: si occupa, invece, di analizzare la vescica, la prostata e l’utero
Come detto precedentemente l’ecografia viene effettuata per mezzo dell’ecografo, al quale è collegato una sonda. Tale sonda emette delle onde chiamate ultrasuoni e, captando anche la loro riflessione (che varia in base alla diversa consistenza dei tessuti attraversati), restituisce su uno schermo l’immagine dell’area esaminata.
Ai fini di una buona riuscita dell’esame, nei giorni che lo precedono, è molto importante seguire un’adeguata preparazione, in base al tipo di esame da effettuare.
Per l’ecografia all’addome superiore, nei tre giorni precedenti, è consigliato seguire una buona alimentazione a base di pesce, carne magra e verdure evitando bevande gassate o alcoliche, cibi grassi, pane, pasta, legumi, cereali e succhi di frutta.
Il giorno dell’esame è assolutamente necessario essere a digiuno da almeno 6 ore prima dell’ecografia, ma è consentito bere acqua minerale.
Se l’ecografia è nel pomeriggio, è possibile fare una colazione leggera con tè, zucchero e qualche fetta biscottata.
In caso di ecografia addominale inferiore occorre che la vescica sia piena, quindi è necessario non urinare nelle 2 ore precedenti l’esame e di bere molta acqua in modo da avere la vescica ben distesa.
La durata dell’ecografia varia da paziente a paziente ma in media è di circa 15/20 minuti.
Lo svolgimento dell’esame è molto semplice: durante l’ecografia il paziente viene fatto sdraiare a pancia in su con l’addome scoperto. L’ecografista cosparge la zona interessata con un gel che aiuta la propagazione delle onde allo scopo di ottenere immagini più nitide.
Infine la sonda viene passata sulla cute nella zona ove sono situati gli organi presi in esame.
Le immagini generate verranno visualizzate in tempo reale su uno schermo e sarà compito dell’ecografista quello di valutarle con occhio critico al fine di individuare qualche patologia in atto o alle prime fasi.
Il medico potrà invitare il paziente a trattenere il fiato o a cambiare posizione al fine di mettere meglio in evidenza alcuni organi presi in esame.
@maria teresa carrozzo