La mammagrafia, è un esame radiografico delle mammelle (due proiezioni per seno, dall’alto e laterale, con modesta compressione della mammella) consigliato, su scala nazionale, ogni due anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni (con alcune variazioni: regionali, come l’Emilia Romagna, dove l’esame è consigliato per le donne di età tra i 45 e i 74 anni, e in casi di famigliarità, dove le mammagrafie possono cominciare già intorno ai 40-45 anni). L’esame permette agli operatori sanitari di effettuare diagnosi precoce (o prevenzione secondaria), ovvero di formulare diagnosi su formazioni piccole, prima che si manifestino i sintomi clinici (prima che eventuali noduli presenti diventino palpabili). Si tratta di un test accettabile e ripetibile come strumento diagnostico, che insieme all’alta diffusione del tumore al seno (si stima che una donna su 8 nel corso della sua vita si ammali di tumore alla mammella: il più frequente nella popolazione femminile), e alla possibilità appunto di diagnosi precoce è tra i tre programmi di screening oncologici avallati dall’Organizzazione mondiale della sanità(insieme a quello per il cancro della cervice uterina e del colon, con programmi come il pap-test e l’analisi del sangue occulto).