Solo se il dolore diventa acuto ed è accompagnato da perdite di sangue, potrebbe indicare l’inizio di una gravidanza extrauterina, per cui sarebbe opportuno sottoporsi a controlli più approfonditi.
Il dolore alle ovaie, però, può anche essere spia della presenza di cisti ovariche: in genere non danno sintomi e non rappresentano un pericolo per la salute, ma a volte possono dare qualche fastidio. Succede quando, dopo l’ovulazione, il corpo luteo si riempie di liquido o sangue e raggiunge grandi dimensioni, diventando appunto “cistico” o emorragico. Si tratta in genere di formazioni benigne, che tendono a scomparire spontaneamente nel giro di due o tre mesi. L’unico rischio in cui si può incorrere è che aumentando il volume dell’ovaio queste cisti provochino la sua torsione, come farebbe un’albicocca sul picciolo, se l’ovaio si torce sul peduncolo che lo lega alla parete dell’addome, si verifica un blocco del flusso di sangue che causa forti dolori, che possono essere continui o intermittenti a seconda se il sangue è bloccato del tutto o procede a tratti.
Anche l’endometriosi può dare dolori alle ovaie, quando l’endometrio si sposta appunto nell’ovaio creando agglomerati di sangue che si ingrandiscono provocando sensazioni dolorose. In questo caso, il dolore ovarico è un sintomo che si inserisce all’interno di un quadro clinico più ampio e che richiede trattamento medico.
Infine, l’infezione da clamidia o gonorrea può portare alla cosiddetta Malattia Infiammatoria Pelvica, che causa infiammazione degli organi interni con dolore localizzato a entrambe le ovaie.