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Ecografia alle anche nei bambini. Perché è fondamentale eseguirla in tempo

Ma cosa è precisamente la displasia dell’anca?

È un difetto congenito che comporta la fuoriuscita della testa del femore dalla propria sede o comunque un incongruo rapporto dell’articolazione dell’anca. Colpisce maggiormente il sesso femminile ed accade principalmente per un problema di spazio e di posizione del feto all’interno dell’utero. Infatti questo problema si riscontra maggiormente quando il bambino è podalico o macrosomico (cioè più grosso della norma) o quando c’è poco liquido amniotico, per cui l’anca non riesce ad incanalarsi correttamente nella sua sede. Qualora la displasia non fosse diagnosticata in tempo, nel momento in cui il bambino inizierà a camminare (intorno ai 12 mesi), potrà acquisire un’andatura non stabile. È importante rispettare questa fascia di tempo perché prima dei 45 giorni la maggior parte delle anomalie eventualmente presenti sono suscettibili di guarigione spontanea, quindi si rischia di diagnosticare un problema che poi si risolve da sé. Ci potrebbe essere infatti un’immaturità fisiologica delle ossa che evolve verso la normalità senza bisogno di alcun trattamento. È bene anche non rimandare troppo l’esame oltre i 3 mesi poiché un’eventuale lussazione dell’anca richiede una diagnosi ed un trattamento precoci. E’ anche vero che dopo i 12 mesi la displasia è comunque curabile, ma con minor probabilità di successo ed in tempi più lunghi. Al contrario, più precoce è la diagnosi, migliore è la prognosi di guarigione, poiché l’osso nei primi mesi di vita è più duttile. 

Se viene diagnosticata la displasia dell’anca, la prima cosa da fare è far visitare il bambino dallo specialista ortopedico, che indicherà le terapie adeguate a seconda dell’entità dell’anomalia:

  • Il divaricatore. È un dispositivo più o meno rigido, che serve a mantenere le anche divaricate, in modo da aiutare la testa del femore ad incanalarsi e rimanere in sede corretta. Deve essere indossato per tutto il giorno (in alcuni casi anche solo di notte) per un periodo variabile da 1 a 4-5 mesi.
  • Norme posturali. Se l’anomalia è più lieve, per correggere il difetto si consiglia alla mamma di tenere spesso il bambino in braccio su un fianco, in modo da farlo stare con le gambine divaricate; un’alternativa efficace e comoda è tenerlo nel marsupio; 

Per quanto riguarda il doppio pannolino, il suo utilizzo non ha validità scientifica a fini terapeutici, tuttavia può rientrare tra le norme posturali che aiutano a tenere le gambe divaricate.

@Maria Teresa Carrozzo

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