Fare fisioterapia significa occuparsi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità ma non soloI pazienti affetti da disturbi non solo muscolo-scheletrici ma anche neurologici e viscerali possono dunque, attraverso precise attività terapeutiche, mantenere o recuperare le funzionalità, sia dal punto di vista motorio sia cognitivo. Chi si può rivolgere al fisioterapista? Innanzitutto, tutte le persone che vogliono prevenire alcuni problemi muscolari e osteoarticolari, come ad esempio un mal di schiena o un dolore al tratto cervicale, o i disturbi legati all’invecchiamento. In secondo luogo, si può ricorrere alla fisioterapia quando si ha la necessità di curare, ad esempio, disfunzioni muscoloscheletriche, articolari o funzionali come quello temporomandibolari o della deglutizione. Infine, anche coloro che hanno bisogno di riabilitarsi dopo un trauma o una grave patologia, per recuperare il normale stato di salute o il massimo potenziale possibile.
Pochi sanno che anche gli individui con malattia di Parkinson possono giovarsi di un programma fisioterapico per migliorare l’equilibrio e il cammino: In sinergia con la terapia farmacologica prescritta dal medico, il fisioterapista può aiutare il paziente a “ricostruire” i movimenti che, a causa della malattia, ha perso o danneggiato. Li alleniamo a svolgere piccole ma importanti attività come alzarsi dal letto o vestirsi e così via.
Il fisioterapista può aiutare anche nella riabilitazione delle patologie respiratorie in bambini, adulti e anziani e può intervenire nei casi di incontinenza: Spesso, nel periodo post-parto o dopo interventi all’utero o all’addome, possono verificarsi episodi di questo tipo. Il fisioterapista aiuta, mediante degli esercizi specifici del pavimento pelvico, a ricostruire quell’equilibrio funzionale e muscolare che aiuta la tenuta della parete addominale e della vescica e il rilascio su comando.
È necessario, quindi, che il paziente si affidi a un fisioterapista professionista, legalmente riconosciuto e competente.