Il Pap-Test, definito esame di screening, si effettua con le stesse modalità di una normale visita ginecologica. Per analizzare il collo dell’utero viene infatti utilizzato lo speculum, ossia lo strumento utilizzato dai medici sulle donne in gravidanza. Grazie all’utilizzo di questo strumento è possibile allargare leggermente l’apertura vaginale e prelevare delle piccole quantità di muco, con una spatola apposita e un bastoncino cotonato, in due punti: canale cervicale e collo dell’utero.
Il processo di prelievo dura solo pochi minuti e può essere eseguito da tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni con l’unico accorgimento di evitare l’esame di screening in caso di ciclo mestruale.
Una volta eseguito il prelievo, sarà compito dei tecnici di laboratorio effettuare l’esame citologico in laboratorio mediante un test computerizzato e dei metodi di colorazioni appositamente studiati.
Eseguire il Pap-Test può salvare la vita. La mucosa presente nella parte esterna del collo dell’utero, infatti, può presentare delle lesioni pretumorali che, se prese in tempo, sono guaribili senza nessun problema o tecnica invasiva. Se invece queste lesioni non vengono identificate possono trasformarsi in tumore maligno nell’arco di qualche anno. Tra le principali cause del tumore alla cervice uterina si trova il papilloma virus, Che si trasmette perlopiù sessualmente.
La prevenzione che si ottiene con il Pap-Test, invece, consente di avviare un processo di cura immediato, ossia una diagnosi precoce, sulle eventuali lesioni riscontrate, mediante metodi poco invasivi che non compromettono la qualità di vita di una donna.
Grazie al Pap-Test i casi di mortalità femminile per il tumore all’utero sono diminuiti dell’80%.
L’utilità del Pap-Test è anche legata alla possibilità di evidenziare alcune infiammazioni diverse da quelle tumorali, come per esempio la candida, provocata da alcuni funghi o la Gardnerella causata da batteri. L’esame citologico sarà in grado di dimostrare la presenza di un’infiammazione e di individuarne la causa, consentendo di procedere con una terapia farmacologica o chirurgica in base al problema.
I risultati del Pap-Test sono scritti in un referto dal citologo che ha eseguito la lettura del campione prelevato mediante microscopio. Il referto può avere cinque esiti:
- Negativo: in questo caso non sono state riscontrate delle anormalità nelle cellule;
- Negativo, ma con alterazioni cellulari: questo risultato sta a significare che sono in corso degli stati infiammatori non preoccupanti dovuti a funghi o batteri.
- Piccole lesioni squamose intra-epiteliali: in questo caso sono state riscontrate delle lesioni cellulari che non sono preoccupanti, ma che devono essere tenute sotto controllo. Le piccole lesioni possono essere causate dal papilloma virus e potrebbero evolversi in tumore;
- Grosse lesioni squamose intra-epiteliali: un risultato nel referto di questo tipo sta a significare che le lesioni riscontrate nelle cellule sono gravi e la situazione generale deve essere monitorata in maniera costante con controlli ravvicinati. Il test in questo caso permette di verificare la presenza di un tumore che non è riuscito ancora a intaccare gli strati sottostanti, ma si trova confinato negli strati epiteliali;
- Carcinoma spino-cellulare o adenocarcinoma: questo risultato indica la presenza di tumore nel collo dell’utero che può essere del tipo spino-cellulare, ossia riguardante la cervice, o adenocarcinoma, che invece riguarda il canale dell’utero.
È importante sottoporsi periodicamente a controlli di screening al fine di prevenire importanti complicanze della vita riproduttiva femminile e per individuare precocemente i segnali di eventuali formazioni cancerose, per poter intervenire tempestivamente.