Orologi e calendari non vanno d'accordo con il sesso. L’attività sessuale programmata – vale a dire stabilire il giorno e la fascia oraria in cui la coppia dovrà avere il rapporto per aumentare le possibilità di fecondazione – poco si concilia con l’eros maschile, e l'eccitazione langue.
A rivelarlo è uno studio appena condotto da un’équipe internazionale di andrologi in Sud Corea che ha analizzato per 3 anni gli effetti del cosiddetto “sesso a comando” – ossia la programmazione del rapporto finalizzata al concepimento che ogni anno in Italia interessa oltre 70.000 coppie – su un campione di 439 uomini, pubblicandone i risultati sul British Journal of Urology.
L’indagine ha evidenziato come:
- circa la metà della popolazione maschile con attività sessuale programmata a fini riproduttivi abbia sviluppato una disfunzione sessuale, ovvero disfunzione erettile o difficoltà a eiaculare;
- il 42,8% del campione ha manifestato problematiche di disfunzione erettile;
- il 5,92% ha registrato una notevole difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
“Questa ricerca clinica – spiega il Dott. Bruno Giammusso, Coordinatore Scientifico della campagna nazionale contro la disfunzione erettile ‘Chiedi Aiuto’ (www.chiedi-aiuto.it) - ci mostra come il 'sesso a comando' possa spesso provocare disfunzioni sessuali nel partner maschile. La causa principale di tale fenomeno può essere attribuita all’ansia da prestazione, ossia alla tensione emotiva che deriva, per l’uomo, dal sentirsi responsabile di fronte alla partner di un atto da cui dipenderà il concepimento di un figlio”.
“Ma non va trascurato – prosegue Giammusso - fra le cause di disfunzioni sessuali nel maschio il calo di desiderio che si accompagna alla perdita di spontaneità della vita amorosa, nel momento in cui il sesso non è più un piacere, ma un dovere da svolgere fino al raggiungimento dell’obiettivo gravidanza”.
“Anche i medici, nella scelta dei trattamenti per la cura della disfunzione erettile, dovrebbero quindi tenere in considerazione gli effetti negativi della programmazione stessa sull'attività sessuale. Risulta quindi utile, a tal scopo, un consulto con uno specialista per valutare la salute sessuale del maschio anche nei suoi aspetti psicologici”, conclude il Dott. Bruno Giammusso.