E’ un esame di screening fondamentale per vedere che ci sia una corretta ossificazione e un corretto orientamento tra la testa del femore e il bacino, che potrebbero portare alla displasia evolutiva dell’anca.
Cos’è la displasia evolutiva dell’anca?
La displasia evolutiva dell’anca è un difetto congenito che avviene quando il feto mantiene una posizione scorretta all’interno dell’utero materno; colpisce maggiormente il sesso femminile ed ha un’incidenza dell’ 1,5 per mille.
L’età raccomandabile entro cui si deve fare lo screening è nei primissimi mesi di vita, in genere intorno ai due mesi di vita. Non è consigliato eseguire l’esame prima di 60 giorni, dal momento che l’anca è ancora in fase di sviluppo oppure oltre il terzo mese dalla nascita, poichè non si possono valutare in maniera ottimale l’osso e la cartilagine.
Nell’eventualità ci fossero dei fattori di rischio come la familiarità per la displasia evolutiva dell’anca o vi è stato un parto podalico, è preferibile eseguire l’esame ecografico entro i primi 45 giorni di vita, in modo da non compromettere la deambulazione futura del bambino.
Come si svolge l’ecografia delle anche?
L’ecografia delle anche è una pratica molto semplice e consiste nel posizionare il neonato su un fianco con l’aiuto dei genitori. La parte interessata viene cosparsa con una piccola quantità di gel, in modo che la sonda utilizzata dal medico, possa scorrere nella maniera corretta e possa acquisire le immagini per entrambe le anche. Questo esame non ha controindicazioni, ha una durata di pochi minuti e non richiede alcuna preparazione specifica.