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Inappetenza: quando mangiare diventa un problema

Le cause dell’inappetenza

Le cause dell’inappetenza sono di diversa natura a seconda del sesso e della fascia di età della persona colpita. Inoltre il disturbo può essere occasionale, quando i sintomi durano un periodo limitato di tempo, oppure prolungato, quando è costante e perdura finché non si rimuovono le cause scatenanti:

  • cause fisiologiche: ci sono alcune periodi dell’anno e della nostra vita in cui la diminuzione di appetito fa sentire i suoi effetti. In particolare nei bambini quando mettono i primi dentini, durante i cambi di stagione in cui la stanchezza fisica e psicologica può aumentare all’improvviso e il fisico si deve abituare alle variazioni climatiche, durante la gravidanza,
  • cause psicologiche: il senso di appetito può diminuire nei periodi in cui siamo troppo agitati, mentalmente stanchi o stressati, soprattutto per motivi legati al lavoro o allo studio. Da non sottovalutare anche gli stati di ansia, depressione, tristezza, dolore e disagio psicologico,
  • malattie: durante una malattia o nel periodo di convalescenza è possibile soffrire di inappetenza transitoria che sparirà una volta che abbiamo superato la malattia. La patologia può essere di lieve entità, come le influenze stagionali, oppure più importante, come i disturbi dell’apparato digerente, epatite, ipotiroidismo e cancro (colon, stomaco, pancreas). Le cause possono essere legate anche ai disturbi dell’alimentazione come l’anoressia o la bulimia,
  • intolleranze alimentari,
  • assunzione prolungata di farmaci che alterano il senso del gusto (antibiotici, farmaci chemioterapici).

Come trattare l’inappetenza

In caso di inappetenza prolungata è fondamentale recarsi da un medico per una visita di controllo in modo da evidenziare la causa scatenante. Una volta individuata sarà possibile agire in maniera mirata per rimuoverla e risolvere la mancanza di appetito.

Nel frattempo gli esperti consigliano di aumentare l’apporto delle sostanze utili per la sopravvivenza come le vitamine del gruppo B, acidi grassi e proteine. Meglio preferire cibi ad alto contenuto calorico e molto nutrienti e suddividere l’apporto di cibo in piccoli pasti durante l’arco di tutta la giornata.

Per combattere l’inappetenza gli esperti consigliano di mangiare in compagnia e far diventare il cibo un vero e proprio rito e non solo una mera assunzione di sostanze per sopravvivere. Potrebbe essere utile andare a fare la spesa insieme a qualche amico o familiare, scegliersi accuratamente gli ingredienti in base al menù che abbiamo deciso (in cui ci saranno molte pietanze che ci aggradano), cucinare tutti insieme a far diventare la preparazione dei pasti un vero e proprio divertimento.

Non dimentichiamo che il cibo è stato un rito fin dall’antichità e se gli diamo l’importanza che merita e il giusto valore molti disturbi alimentari, come l’inappetenza, possono migliorare e sparire.

Fonte: www.medicinenet.com

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