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Infertilità maschile: nuove mode e cattive abitudini

Infertilità: quali le maggiori cause?

 

Una quota molto piccola di coppie viene definita sterile o affetta da sterilità assoluta; stiamo parlando di meno del 10%, tuttavia diverse sono le cause d’infertilità o sub-fertilità, cause classificabili in poche macro categorie spesso coesistenti:

  • Tubariche/pelviche: ostruzione o chiusura delle tube di Falloppio, aderenze pelviche;
  • Endometriosi: la presenza o la recidiva di una malattia spesso invalidante per la donna, ma talora asintomatica, che riduce in modo severo le probabilità di concepimento;
  • Ovulatorie/ormonali: mancanza o irregolarità dell’ovulazione, cicli irregolari, iperprolattinemia, sindrome dell’ovaio micropolicistico, ridotta o assente riserva ovarica;
  • Cervicali: a causa di danni alle ghiandole cervicali o molto raramente perché la donna produce degli anticorpi diretti contro gli spermatozoi stessi;
  • Uterine: presenza di malformazioni congenite dell’utero, miomi o di aderenze all’interno della cavità uterina oppure di fattori infiammatori a carico dell’endometrio (la mucosa di rivestimento della cavità uterina).

Esistono ancora delle cause sconosciute che, nonostante i diversi accertamenti cui si sottopone una coppia, non sono in grado di evidenziare una o più cause specifiche. Tale situazione va sotto il nome d’infertilità idiopatica. È spesso una diagnosi che dovrebbe essere correttamente definita come “insufficientemente indagata”, ma a cui si giunge per il lungo periodo di ricerca o l’età dei partner, che non consentono un completamento delle indagini.

Alcune cause hanno maggiore incidenza sugli uomini. I casi di infertilità maschili sono legati ad alcuni specifici fattori:

  • Insufficiente produzione di spermatozoi;
  • Assenza negli spermatozoi delle necessarie caratteristiche di forma o di movimento adatti alla fecondazione;
  • Anomalie strutturali;
  • Produzione di anticorpi che agiscono contro gli spermatozoi.

Cattive abitudini e ultime mode a volte nemiche

Indumenti stretti, fumo, alcol, dieta sbagliata e sedentarietà, ecco alcune cattive abitudini responsabili della riduzione di spermatozoi “sani” nei giovani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei Paesi occidentali, il 15-20% delle coppie soffre di infertilità e nel 35-40% di questi casi dipenderebbe proprio dall’uomo. “Tra i maschi nati nel 1979 e i nati nel 1987 il numero di spermatozoi morfologicamente normali si è ridotto del 25%, secondo uno studio di International Journal of Andrology”, spiega Andrea Isidori, professore associato di Andrologia dell’Università la Sapienza e membro del direttivo della European Academy of Andrology.

A conferma del primo studio arriva anche il New England Research Institute, che rincara la dose affermando che, sì, qualcosa sta danneggiando la fertilità maschile. Lo studio indica come i cinquantenni di oggi hanno livelli di testosterone minori del 10% dei cinquantenni di 30 anni fa, con conseguenze su ossa, muscoli e umore.

Diverse le cause del trend di riduzione della fertilità maschile, in primis “Alcol, fumo, sedentarietà e droghe sono responsabili di una riduzione fino al 10% del volume del testicolo tra i giovani, con conseguenze a lungo termine”.

Per la felicità dell’autrice, un pollice verso anche per gli indumenti troppo stretti – intimo incluso –  o in fibre sintetiche non traspiranti, che innalzano la temperatura dei testicoli, lo studio dimostra addirittura che indossare intimo stretto tutte le notti riduce gli spermatozoi fin quasi l’azzeramento”.

Torna, dunque, il vecchio e mai tramontato monito ad evitare gli eccessi e a prediligere una vita sobria, ovviamente accompagnata da una dieta sana. In questo modo la possibilità di fermarsi al tramonto a rimirare l’orizzonte, pronunciando la famigerata frase “tutto questo un giorno sarà tuo” aumenta di ben il 15%. Un gioco che vale sicuramente la candela.

@mariateresacarrozzo

#mariateresacarrozzo

 

Fonte: International Journal of Andrology

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