L’esame permette agli operatori sanitari di effettuare diagnosi precoce (o prevenzione secondaria), ovvero di formulare diagnosi su formazioni piccole, prima che si manifestino i sintomi clinici (prima che eventuali noduli presenti diventino palpabili). Si tratta di un test accettabile e ripetibile come strumento diagnostico, che insieme all’alta diffusione del tumore al seno (si stima che una donna su 8 nel corso della sua vita si ammali di tumore alla mammella: il più frequente nella popolazione femminile), e alla possibilità appunto di diagnosi precoce è tra i tre programmi di screening oncologici avallati dall’Organizzazione mondiale della sanità (insieme a quello per il cancro della cervice uterina e del colon, con programmi come il pap-test e l’analisi del sangue occulto).
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