Il dolore, conseguenza di traumi, guarisce con estrema difficoltà venendo costantemente irritata per la trazione esercitata attraverso il tendine rotuleo inserto alla tibia dal gruppo muscolare del quadricipite. Tipica dell'età adolescenziale (ragazzi tra 10-14 anni), colpisce in genere una sola gamba, raramente si può verificare in entrambe contemporaneamente. L’età di comparsa dei sintomi è sempre più tardivo nei ragazzi che nelle ragazze, forse per i differenti tempi di maturazione ossea e quindi di compattezza e resistenza: 13 anni per i ragazzi, 11 per le ragazze e i primi rappresentano il 60-80% dei casi. La maturazione ossea intorno ai 18 anni in genere, a seguito della calcificazione delle epifisi di accrescimento, determina la definitiva scomparsa della patologia. Il Morbo di Osgood-Schlatter rappresenta il 25-30% delle osteocondriti della crescita e il 50% delle osteocondriti del ginocchio. Sicuramente sono maggiormente esposti i calciatori o chi si dedica alla danza classica. L’esame radiografico riesce a confermare il quadro irritativo epifisario che mostra lo sfrangiamento del bordo dell’epifisi non ancora saldato. La sintomatologia clinica evidente è il dolore in genere evocato durante lo sforzo, specie in attività pliometriche o in lavori di forza esplosiva e in genere localizzato alla regione sottorotulea. Spesso si apprezza una tumefazione localizzata, circoscritta, calda alla palpazione e dolente alla digitopressione. Il dolore si acuisce alla flesso-estensione o alla iperestensione del ginocchio . La radiografia semplice in doppia proiezione, comparata al ginocchio sano, consente una diagnosi certa permettendo di precisare lo stadio maturativo della apofisi tibiale, per quantificare l’entità della lesione (frammentazione dell’apofisi, ipertrofia, ossificazione intra-tendinea, microcalcificazioni,etc).
Anche l’ecografia può giocare un ruolo diagnostico nella identificazione della patologia evidenziando un consensuale ispessimento segmentario del tendine rotuleo insertivo o una borsite. Sulle cause della patologia non esistono dati univoci: tra le classificazioni interessante è quella che distingue osteocondrosi per compressione (rivestimento dei condili femorali), osteocondrosi da trazione (tuberosità tibiale, apice della rotula), osteocondrosi da combinazione (di pressione e trazione). In realtà anche per questa patologia si devono identificare fattori predisponenti congeniti (rotula alta o lateralizzata, ipertonia o retrazione del quadricipite) e fattori acquisiti (traumi indiretti da compressione o trazione, traumi diretti). In atto non esistono metodi preventivi che indicano criteri per prevenire o impedire l’insorgenza della patologia. Un recente studio dell’Università di Palermo ha dimostrato che alte percentuali di morbo di Osgood-Schlatter si associano a bascullamento del bacino, possibilmente poiché il peso corporeo da sbilanciamento corporeo scarica al suolo in modo asimmetrico in ortostasi e deambulazione, determinando una diversa trazione sulle ginocchia durante la contrazione dei quadricipiti. L'asimmetrica struttura ossea svolge, dunque, un ruolo determinante nella patogenesi della malattia.