Tendono a scomparire con l’ingresso nella menopausa, a meno che la donna non assuma la terapia ormonale sostitutiva. Sembra, infatti, che le cisti siano condizionate dalla situazione ormonale, in particolare dagli estrogeni. Si sviluppano quando avviene una crescita eccessiva delle ghiandole e del tessuto connettivo all’interno del seno che causano un blocco dei dotti lattiferi.
Le cisti possono essere asintomatiche, ossia non dare alcun segno della loro presenza. A volte, possono, invece, provocare un leggero dolore nella zona in cui sono posizionate. Possono essere sentite al tatto e a volte si nota un loro ingrandimento subito prima del ciclo mestruale, per poi tornare più piccole alla fine del flusso. Ha fatto bene Pamela a farsi controllare in seguito al dolore che avvertiva. Di norma anche se il dolore al seno non è strettamente associato a lesioni mammarie maligne, è sempre bene eseguire un’autopalpazione del seno per verificare possibili mutamenti delle formazioni cistiche diagnosticate e comunque rivolgersi a uno specialista per eseguire l’ecografia e, se necessario, la mammografia.
I controlli
Normalmente le cisti si controllano una volta l’anno. Probabilmente il ginecologo di Pamela ha preferito rivedere la cisti prima per valutare se tende a crescere. Se non danno fastidio non vanno toccate. È consigliabile, invece, trattarle qualora diventino molto grandi, superando i 2,5 centimetri (si chiamano macrocisti e possono raggiungere i 5 centimetri di diametro), in quanto creano una pressione sul tessuto mammario. In questi casi il ginecologo può provare a ridurne le dimensioni prescrivendo la pillola anticoncezionale. Oppure può suggerire il drenaggio del liquido in modo da alleviare i sintomi e ridurre le dimensioni. Questa procedura prende il nome di ago aspirato. Non è doloroso, ma può essere fastidioso, soprattutto per la parte delicata in cui si procede.
@maria teresa carrozzo