Lo scopo della visita ortopedica è verificare l’esistenza di eventuali alterazioni o disfunzioni dell’apparato locomotore (o muscolo-scheletrico). Le zone interessate sono la colonna vertebrale, gli arti inferiori (anca, ginocchio, piede e caviglia) e quelli superiori (spalla, gomito, mano e polso). I traumi – di natura congenita o acquisita – includono l’artrosi, l’ernia del disco, l’osteoporosi, la lussazione dell’anca, la scoliosi, la sindrome del tunnel carpale, i problemi al menisco, la fascite plantare e il valgismo.
Prima della visita vera e propria, lo specialista svolge l’anamnesi, ossia la raccolta di informazioni circa lo stato di salute del paziente dalla nascita al presente; si terranno in considerazione anche le sue abitudini di vita e il lavoro. Dopo questa fase, il medico ortopedico procede all’osservazione e alla palpazione delle zone interessate, compiendo test di vario tipo per valutare i riflessi, la forza muscolare, la postura e l’ampiezza dei movimenti. Prima della diagnosi finale – che può consistere in una terapia a lungo termine o in un intervento – potrebbe rivelarsi necessario un esame radiologico di approfondimento.
@maria teresa carrozzo