Il pap test è un esame di estrema importanza ed utilità in quanto il tumore al collo dell’utero, anche noto come carcinoma della cervice uterina, ha una progressione abbastanza lenta e quindi, se la diagnosi viene effettuata precocemente, lo si può curare senza interventi invasivi e con rispetto, quindi, della integrità dell’organo e delle sue funzioni.
Dall’esame dei campioni citologici prelevati si raccolgono numerosissime informazioni anche di altro tipo, ad esempio eventuali presenze di lesioni di natura precancerosa. Anche molto importante è l’eventuale diagnosi di infezione da papilloma virus (HPV). Questo particolarissimo virus è un agente d’infezione appartenente ad una vastissima famiglia virale, alla quale appartengono anche molti virus che non costituiscono un pericolo per l’organismo della donna e, in ogni caso, non associati ad alcun rischio tumorale. Però di recente si è venuti a scoprire che taluni di questi ceppi di virus sono implicati direttamente nella genesi del tumore al collo dell’utero. Dopo aver infettato la cervice uterina questi microorganismi iniettano il proprio DNA all’interno dei nuclei cellulari, le cellule infettate iniziano a moltiplicarsi a ritmi vertiginosi. Non dimentichiamo, però, che parecchie tra le infezioni da papilloma virus possono regredire anche autonomamente senza aver generato danni all’organo dell’apparato riproduttivo femminile.
Dagli esami citologici viene raccolta una gran quantità di dati sugli equilibri endocrini femminili poiché molti ormoni sessuali sono implicati nella maturazione cellulare relativa ad alcuni strati dell’endometrio. Il pap test, poi, permette anche l’evidenziazione di qualche eventuale infezione batterica o micotiche come, ad esempio, la candida.Il tumore al collo dell’utero inizia il suo sviluppo allorquando qualcuna delle sue cellule inizia a crescere senza controllo alcuno. Fra i più comuni fattori di rischio troviamo il rapporto sessuale non protetto, un deficit immunitario, uno squilibrio ormonale tanto indotto quanto naturale. Certe tipologie di tumore, come anche, appunto, quello di cui stiamo parlando, quello al collo dell’utero, si palesano per la maggior parte su pazienti giovani, qualcun’altra, invece, come quella che attacca l’endometrio (strato interno) dell’utero, o anche il seno, possono essere diffusi anche tra pazienti più anziane.
L’inizio della patologia è, in genere, asintomatico (a maggior ragione se il tumore interessa il collo dell’utero); solamente dopo inizia a comparire qualche sintomo come, ad esempio, l’ematuria (le urine si macchiano di sangue), dolori nella parte bassa dell’addome o anche alla schiena e una minzione dolorosa.
@maria teresa carrozzo
Questo tumore si può prevenire soprattutto adottando adeguate misure di igiene intima e stili di vita sani ed attivi (evitare l’uso di alcool e fumo, prodotti con additivi di natura chimica e vita sedentaria), e praticando rapporti sessuali protetti con metodi meccanici a barriera (ad esempio il preservativo).