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Prevenzione della salute a 40 anni: Ecco gli esami da fare

Tanto è vero che secondo un recente sondaggio che ha coinvolto 2.500 persone in 5 Paesi Europei, il 54% degli over 55 si sente più attivo dei suoi genitori alla stessa età e l’11% continua a lavorare anche dopo la pensione. Nonostante questo, però, solo il 20% circa degli Italiani con più di 65 anni, fanalino di coda in Europa, dichiara di sentirsi in buona salute. Che fare perché attività e salute coincidano?

L’ideale è prestare un occhio di riguardo alla prevenzione, intesa come stile di vita, ma anche come esami e test preventivi. Secondo il rapporto 2002 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, è proprio la prevenzione che può far “schizzare” verso l’alto la prospettiva di vita e soprattutto quella della qualità della vita. Con le opportune precauzioni, secondo l’OMS, è possibile aumentare di 5 anni il tempo che chi ha superato gli “anta” può trascorrere “in forma”.

“I test del sangue per valutare i livelli del glucosio (alterati in caso di diabete) e quelli del colesterolo totale, “buono” (HDL) e “cattivo” (LDL). E’ utile poi misurare la pressione del sangue almeno una volta l’anno o secondo le indicazioni del medico. Per la prevenzione cardiovascolare si potrebbe aggiungere agli esami indicati, una visita dal cardiologo e un elettrocardiogramma sotto sforzo”. Sarà poi il medico, in base ai risultati degli esami a stabilire la necessità e la periodicità dei controlli. 


Per quanto riguarda la prevenzione dei tumori, gli esami veramente utili non sono molti. Spesso però sono “dimenticati” dagli Italiani. Secondo il Ministero della Salute, infatti, un italiano su 2 (in particolare tra gli uomini) non fa prevenzione e non si controlla. 
Quali i test che invece andrebbero fatti regolarmente? Per le donne sicuramente il Pap-test (individua lesioni pretumorali al collo dell’utero che si curano nel 100% dei casi), da fare ogni 2 anni o secondo quanto consiglia il ginecologo, e la mammografia da ripetere ogni 2 anni tra i 40 e i 50 anni e annualmente dopo i 50 anni. Anche se non ci sono dati sperimentali, secondo alcuni studi sulla popolazione, con il Pap-test è possibile ridurre la trasformazione maligna delle lesioni pretumorali anche dell’80%. E con la mammografia la mortalità per il tumore del seno si riduce del 30%.

Nonostante questo, però, il 33% delle donne Italiane non ha mai fatto questi esami. Per non parlare degli uomini, che nel 66% dei casi non pensano alla prevenzione del tumore della prostata. 
Dopo i 50 anni, invece, bisogna ripetere ogni anno l’esame del PSA(antigene prostatico specifico), un test del sangue che “misura” questo marcatore che può aumentare in caso di tumore della prostata (valori lievemente alterati non devono però far spaventare oltre misura). La valutazione dei risultati deve essere effettuata dal medico e quindi l’esame dovrebbe essere sempre accompagnato da una visita urologica.

Per tutti, uomini e donne, a partire dai 40-45 anni è utile la ricerca del sangue occulto nelle feci, che serve a identificare precocemente il tumore del colon retto, aumentando notevolmente le possibilità di guarigione. Chi ha familiarità sia per questo tumore sia per i polipi dovrebbe sottoporsi anche a una colonscopia. In ogni caso, sarà il medico a dire se e quando è necessario ripetere gli esami. 

maria teresa carrozzo

 

 

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