In particolare la risonanza magnetica viene utilizzata efficacemente su
– Ginocchio, per le alterazioni del menisco
– Legamenti crociati e collaterali
– Articolazioni, per esempio temporo-mandibolare, scapolo-omerale e dell’anca (ottenendo risultati talvolta superiori alla TAC)
– Liquido delle capsule sinoviali delle articolazioni
– Ossa, per l’esame dell’osso spugnoso, cartilagini articolari, osteonecrosi ed eventuali fratture sfuggite all’indagine radiografica convenzionali
– Rachide e midollo spinale
Per effettuare una risonanza magnetica non bisogna indossare alcun oggetto metallico come orecchini, anelli, ciondoli, forcine, lenti a contatto, apparecchi acustici e protesi dentarie mobili.
Lo svolgimento è molto semplice: il paziente, dopo essersi sdraiato su un lettino mobile, viene fatto scorrere all’interno del centro magnete. Durante la risonanza bisogna stare fermi al fine di evitare artefatti sulle immagini. L’indagine è articolata in varie sequenze e l’esame dura dai 20 ai 30 minuti.
L’indagine di Risonanza Magnetica è sconsigliata nei seguenti casi:
- Paziente con Pace-maker
- Paziente con Protesi valvolari con parti in metallo
- Paziente con Protesi articolari ferro-magnetiche
- Paziente con placche e viti metalliche
- Paziente con Spirale endouterina
- Donne in stato di gravidanza (prime 12 settimane)
@maria teresa carrozzo