Longevi ma spesso soffrono di qualche malattia cronica e hanno dolori fisici che ne limitano la qualità della vita. Stanno peggio le donne rispetto agli uomini e una volta superati i 75 anni vivono in condizioni peggiori rispetto agli altri anziani europei.
Cosa dice il rapporto Istat
È questo in estrema sintesi il riassunto dell’ultimo rapporto Istat sulla salute in Italia e nell’Unione Europea. La speranza di vita a 65 anni è più elevata di un anno rispetto alla media Ue. Un anziano su due soffre però di almeno una malattia cronica grave. Più di un terzo degli anziani, esattamente il 37,7%, riferisce di aver provato dolore fisico, da moderato a molto forte, nelle quattro settimane precedenti l’intervista. Questo valore tuttavia è inferiore alla media Ue e simile a quanto rilevato per la Spagna.
Quasi un anziano su quattro fa molta fatica a muoversi
Il 23,1% degli anziani ha gravi limitazioni motorie, con uno svantaggio di soli 2 punti percentuali sulla media Ue, principalmente dovuto alla maggiore quota di donne molto anziane in Italia.
Il problema dell’assistenza
L’Istat rileva anche che tra gli anziani con grave riduzione di autonomia nelle attività di cura della persona il 58,1% dichiara di aver bisogno di aiuto o di averne in misura insufficiente. La quota di aiuto non soddisfatto appare superiore al Sud (67,5%) e tra gli anziani meno abbienti (64,2%). Oltre un anziano su quattro dichiara di poter contare su una solida rete di sostegno sociale. Il 18% su una debole e uno su due si colloca in una situazione intermedia. Nonostante le precarie condizioni di salute, in Italia sono 1.700.000 mila (pari al 12,8%) gli anziani in grado di offrire cure almeno una volta a settimana a familiari e non familiari con problemi di salute.
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