Il sesso forte? Potrebbe esserlo di più: quando si tratta di salute e soprattutto di prevenzione infatti appare un po’ debole. Così come è ancora debole la cultura in tema di malattie al maschile e per questo occorre creare un nucleo di informazione e sensibilizzazione nelle tre principali fasce d’età: adolescenza, età adulta ed età matura. A fare il punto un convegno a Roma intitolato “Prevenzione Alpha” che ha individuato fra gli uomini italiani oltre 10 milioni di casi di problemi urologici. Da qui ha mosso i primi passi la campagna informativa della Società Italiana di Urologia. «Quando si parla di salute sessuale, di visite urologiche, di disfunzioni, ha sottolineato Giuseppe Mele, presidente dell’Osservatorio Paidoss e della Società italiana medici pediatri - il pensiero va subito alla terza età. Si pensa ai pensionati alle prese con problemi di prostata o con coliche renali. Nessuno, o forse pochissimi, riescono a capire che il cammino per la prevenzione inizia fin da giovani. Il 10% degli uomini fra i 40 e i 50 anni ha già una diagnosi di ipertrofia prostatica benigna (IPB), la prevalenza sfiora il 35% fra i 50-60enni». L’indagine, pubblicata dall’Archivio Italiano di Urologia e Andrologia, ha permesso di individuare i fattori di rischio associati allo sviluppo della malattia urologica negli uomini italiani: avere la pressione alta, per esempio, incrementa la probabilità di ipertrofia (Ipb) del 50%, il diabete la fa salire del 57%, mentre il colesterolo e i trigliceridi alti fino al 37%,di più rispetto agli over 50.