La mammografia è un esame che i medici specialisti raccomandano di eseguire alle donne dai 40 anni in poi, da ripetere almeno ogni due anni. Per quanto riguarda le donne più giovani invece si ricorre all’ecografia in quanto la composizione della mammella, costituita prevalentemente da tessuto denso ghiandolare, impedisce alla mammografia di evidenziare un un tessuto patologico. E’ raccomandabile eseguire l’ecografia una volta all’anno a partire dai 20 anni, sempre previa valutazione del medico del singolo caso (struttura del seno, familiarità).
La mammografia ha un grandissimo merito che è quello di rilevare un carcinoma quando ancora non è presente il nodulo, in uno stadio precocissimo. Rilevando le microcalcificazioni quando il nodulo non si è formato ancora, è possibile intervenire rimuovendole e la donna guarisce. Tuttavia occorre essere consapevoli che la mammografia non è sempre in grado di vedere tutto: talvolta perché il seno è di consistenza densa, perché i tipi istologici sono diversi e alcuni non si distinguono, o perché a volte si trovano in zone periferiche escluse dal taglio mammografico. Per questo motivo è talvolta necessario integrare le immagini mammografiche con quelle ottenute dall’ecografia, in modo che la prevenzione senologica sia il più completa possibile.
La sensibilità della mammografia arriva all’80% nel seno fibroadiposo, scende al 50\40% in caso di seno a consistenza densa: è in questi casi che viene recuperata una vasta percentuale di questo deficit con l’ecografia. L’ ecografia dal canto suo e non è in grado di rilevare le microcalcifcazoni, che vede invece la mammografia. Può dare quindi dei falsi positivi più frequentemente a cui possono seguire accertamenti ulteriori che si rivelano negativi, ma si tratta comunque di controlli che portano ad una certezza più consistente sullo stato di salute.
E’ importante quindi svolgere un corretto screening senologico, completo di tutti gli esami necessari per attuare una prevenzione costante ed efficace.