Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa nel sesso femminile, e lo screening oncologico è utilissimo per identificare precocemente le formazioni maligne.
Particolare attenzione allo screening dovrebbe essere prestata da coloro che hanno familiarità per il cancro al seno. Le tecniche che vengono impiegate per la diagnostica precoce del cancro al seno sono la ben nota mammografiae l’ecografia mammaria.
Entrambe sono metodiche di screening molto efficaci e affidabili, ma talvolta ci si può chiederequale sia la migliore. Cerchiamo di capirlo insieme, considerando quali sono le differenze tra le due tecniche, i loro vantaggi e i loro limiti.
Mammografia: consente di identificare 9 tumori su 10
La mammografia non è altro che una radiografia alla mammella. Attraverso il suo impiego è possibile rilevare la presenza di micro-calcificazioni o noduli di piccole dimensioni sospetti o altri tipi di lesioni che fanno ipotizzare la presenza di un tumore. In Italia è considerata la tecnica di screening più efficace, come testimoniato dai dati a disposizione del ministero della salute: la mammografia consente di identificare circa 9 tumori su 10, prima ancora che questi risultino palpabili.
Oggi gli strumenti radiografici usano basse dosi di radiazioni, quindi sono ancora più sicuri dei precedenti, garantendo comunque un’ottima sensibilità diagnostica. La mammografia è molto utile soprattutto per le donne che hanno mammelle in involuzione.
Sottoporsi alla mammografia con cadenza biennale è consigliato tra i 50 e i 69 anni, fascia d’età per la quale lo screening mammograficoè gratuito in Italia. Tuttavia, anche dopo i 40 anni può essere utile effettuare l’esame, soprattutto se sono noti fattori di rischio o, ovviamente, noduli che devono essere monitorati. Per le donne con familiarità per il tumore della mammella invece, la raccomandazione è di sottoporsi all’esame già a partire dai 35 anni.
In molte regioni, lo screening per la diagnosi precoce del tumore al senoviene effettuato in una fascia di età più ampia compresa tra i 45 e i 75 anni (con una periodicità annuale dopo i 50 anni) e, inoltre, nella pratica clinica, alla mammografia bilaterale vengono associate la ecografia della mammella e la visita senologica.
In linea generale, è possibile affermare che la prevenzione del tumore al seno deve cominciare attorno ai 20 anni con autopalapazione eseguita a cadenza mensile e regolare. Risulta poi necessario eseguire controlli annuali dal senologo a cui affiancare, dai 50 anni in poi, la mammografia o, se necessita in donne giovani, l’ecografia mammaria
Ecografia mammaria: per le giovani donne
L’ecografia mammaria è un normale esame ecografico, cioè un esame eseguito attraverso l’impiego di una sonda che emette ultrasuoni consentendo di visualizzare la struttura mammaria.
Attraverso l’ecografia mammaria è possibile valutare la componente adiposa e la componente fibrosa del tessuto mammarioed è particolarmente utile per individuare i fibroadenomi o le cisti. Gli ultrasuoni, infatti, vengono riflessi in modo diverso in base alla composizione del tessuto. Essi, dunque, consentono di distinguere se un nodulo è solido o liquido e, in generale, permettono di identificare le caratteristiche di una lesione tissutale.
Per le sue caratteristiche tecniche, essa è maggiormente informativa se effettuata su donne giovani. L’ecografia mammaria, infatti è particolarmente affidabile nella rilevazione delle lesioni in mammelle dense, tipiche delle donne giovani, o con una componente ghiandolare molto sviluppata. In questi casi, infatti, la mammografia è meno affidabile, a causa di un limite tecnico dovuto proprio all’utilizzo delle radiazioni.
L’ecografia mammaria, inoltre, poiché non utilizza radiazioni, è l’esame consigliato per esaminare le mammelle durante la gravidanza(qualora fosse necessario).
Diversamente dalla mammografia, infine, l’ecografia mammaria può essere associata alla procedura di agoaspirazione, ovvero un prelievo su un nodulo sospetto attraverso un ago.
Dunque, che esame scegliere tra mammografia ed ecografia mammaria?
In conclusione, tra mammografia ed ecografia mammaria non esiste un esame migliore in assoluto, ma solo uno più adatto alla donna che deve sottoporvisi.
L’importante è che, dopo i 40 anni o tra i 50 e i 69 anni, ci si sottoponga ad uno screening oncologico con regolarità, a maggior ragione se sono noti fattori di rischio per il cancro della mammella.
Entrambe le procedure, infatti, consentono di diagnosticare precocemente il tumore al seno ed intervenire tempestivamente, evitando che questo progredisca.