Come da tradizione, gli alimenti che compaiono sulle tavole delle feste sono molto ricchi in calorie, perché contengono molti grassi e zuccheri semplici. Comunque, i momenti in cui si festeggia sono concentrati in pochi giorni: la Vigilia, il Natale, Santo Stefano, Capodanno e il Primo dell’anno. In tutto sono cinque pranzi e cene, durante i quali è giusto chiudere un occhio ed essere meno rigidi nella dieta, al fine della giusta convivialità e socializzazione.
Dato che la causa del colesterolo “cattivo”, l’LDL, è da ricercarsi principalmente in una dieta sbagliata, che dovrebbe essere ipolipidica e con cotture semplici, è chiaro che gli alimenti del menù natalizio sono da considerarsi nemici della salute di cuore e arterie, ma anche della bilancia. Chi soffre di problemi come il colesterolo e i trigliceridi alti o è obeso non deve, comunque, privarsi dei momenti di festa, ma deve solo porre attenzione a non esagerare e soprattutto a cercare di non ingrassare, adottando comportamenti adeguati e seguendo semplici regole.
Parlando di primi piatti, quali sono i cibi e gli abbinamenti più pericolosi per cuore e arterie?
I primi piatti elaborati come, ad esempio, le classiche lasagne, i ravioli, i tortellini, i cannelloni sono farciti con macinati ad alta percentuale di grassi e conditi con salse e besciamelle. Le calorie possono arrivare, a porzione, anche a 550-650.
Questi grassi aumentano il colesterolo “cattivo”, l’LDL, che quando è in eccesso, penetra nelle arterie e, depositandosi, forma la placca che nel tempo può causare infarto o ictus cerebrale.
Un buon compromesso è preferire un piatto di fettuccine, altrettanto nobili, ma che condite in modo corretto e senza esagerare, permette di limitare grassi e calorie rispetto ai primi classici del Natale.
E per quanto riguarda antipasti e secondi piatti?
Tra gli antipasti classici troviamo per esempio il salame che contiene circa il 30% di grasso, i formaggi stagionati, le olive. Al salame è meglio preferire lo speck o il prosciutto, che hanno il 20% di grassi, quota che si può facilmente ridurre al 3-4% eliminando la parte di grasso visibile, quella bianca.
Ideale sarebbe anche sostituire i formaggi stagionati, che hanno il 25-30% di grassi, con ricotta di mucca o mozzarella vaccina che contengono, rispettivamente, l’11 e il 15 per cento di grassi e hanno meno calorie.
Per quanto riguarda i secondi piatti, cotechino e zampone sono un classico: contengono circa il 30% di grassi e molte calorie per porzione. Per non rompere la tradizione, non si deve rinunciare a questi due alimenti, ma bisogna comunque avere l’accortezza di limitare la porzione a una piccola fetta, aumentando casomai la quantità di lenticchie.
Dolci e spumante, come comportarsi?
Gli zuccheri semplici e l’alcol sono gli altri due grandi nemici di cuore e arterie. Consumati in eccesso, causano obesità e l’aumento dei valori di glicemia e trigliceridi. Però, rinunciare a questi cibi durante le feste è praticamente impossibile. Fare la scelta giusta può essere d’aiuto: è consigliabile optare per una fetta di panettone classico, invece di quello farcito o arricchito di creme o cioccolato che proprio per la farcitura possono contenere anche 100 calorie in più a fetta. E poi non farsi tentare più di tanto da torroni e simili il cui contenuto calorico si aggira intorno alle 450-480 calorie per 100 grammi.
Anche la frutta secca è tra i protagonisti del Natale in tavola. È un alimento molto sano, ricco di acidi grassi polinsaturi che esercitano un’azione antiaritmica e di riduzione dei trigliceridi. Di contro, è ipercalorica: 600 calorie per 100 grammi di arachidi e mandorle, 655 le nocciole e 690 le noci. Quindi, anche in questo caso il consiglio è di limitarsi a consumare una piccola manciata di frutta secca.
Per quanto riguarda lo spumante e il vino, per limitarne il consumo una buona strategia è di riempire i calici a metà, eventualmente fare il bis, ma cercando di mantenersi a uno-due bicchieri in tutto.